Dicembre, a Milano, è un mese che corre veloce. Le strade si riempiono di luci, eventi, aperitivi aziendali, scadenze, riunioni di chiusura e una lunga lista di cose da fare. Ma mentre tutto intorno si muove più rapidamente, dentro di noi spesso si accende un pensiero che non ha niente a che vedere con il Natale: “Sono dove vorrei essere?”
Non è una domanda leggera, eppure è una delle più diffuse in questo periodo. I dati lo confermano: secondo gli ultimi rapporti ISTAT, il tasso di occupazione italiano è cresciuto stabilmente, ma allo stesso tempo aumenta la mobilità lavorativa. Questo significa che molte persone trovano lavoro… ma non sempre restano. Le transizioni, i passaggi di ruolo e le ricerche di nuovi contesti sono ormai parte di un mercato dinamico, in particolare a Milano e hinterland, dove domanda e offerta si incontrano a ritmo costante.
Per questo dicembre diventa una soglia simbolica: un momento in cui, tra una cena e un regalo, ci si ritrova a fare un bilancio anche del proprio percorso professionale. Senza moralismi, senza pressioni: solo un’occasione per ascoltarsi.
Forse quest’anno hai scoperto che ciò che ti piace davvero non coincide più con quello che fai. O magari ti senti bene dove sei, ma senti mancare uno spazio di crescita, una formazione mirata, un progetto da seguire. Oppure, semplicemente, hai bisogno di rimettere ordine tra priorità personali e lavorative.
Non c’è una risposta giusta o una sbagliata. C’è però un vantaggio: oggi esistono strumenti che rendono queste riflessioni più chiare e concrete. Su Milan-Job li abbiamo creati proprio per questo: il Questionario di Orientamento, che offre suggerimenti sul prossimo passo, e il Questionario delle Attitudini, che aiuta a capire meglio come lavori, cosa ti motiva davvero e in quali contesti potresti rendere al massimo.
Dicembre, allora, può essere anche questo: il mese in cui decidi di darti attenzione. Non per cambiare tutto, ma per capire quanto di ciò che fai ti assomiglia davvero. E questo, a fine anno, è forse il regalo più importante che si possa fare a sé stessi.
E allora prova a chiederti:
- Mi sveglio volentieri sapendo che sto andando al lavoro che ho?
- Ci sono attività della mia giornata che mi fanno sentire “nel posto giusto”?
- Sento di poter crescere, imparare o migliorare in questo contesto?
- Le persone con cui lavoro contribuiscono al mio benessere… o lo sottraggono?
- Se avessi totale libertà, farei ancora questo lavoro o ne sceglierei un altro?
